Unione dei Risparmi e degli Investimenti: L’UE vuole mobilitare 10.000 miliardi

News a cura di Donato Antonio D’Ambrosio

Mercoledì 19 marzo la Commissione Europea ha discusso e adottato la strategia per l’Unione dei Risparmi e degli Investimenti. Questo piano mira a eliminare le barriere finanziare presenti tra gli stati membri dell’UE e a veicolare l’enorme quantità di risparmi depositata sui conti correnti dei cittadini europei verso investimenti più produttivi, redditizi e utili al conseguimento degli obiettivi dell’unione.

Come sottolineato da Mario Draghi nel suo report sulla competitività a settembre 2024, l’UE avrà bisogno di investire cifre alquanto rilevanti nei prossimi anni, circa 750/800 miliardi di euro l’anno, per poter rispondere alle sfide future rappresentate dall’innovazione tecnologica, dalle dinamiche geopolitiche e dal cambiamento climatico.
In questo contesto, investire i 10 mila miliardi di risparmi dei cittadini europei farebbe al caso giusto.

Secondo il Fondo Monetario Internazionale, gli ostacoli agli investimenti ancora presenti tra i paesi europei equivalgono a dei dazi del 100%. Proprio per questo, la commissione intende eliminare queste barriere per stimolare gli investimenti, facilitare la distribuzione dei fondi, ridurre le inefficienze – che derivano in parte dalla frammentazione dei mercati finanziari – e, inoltre, procedere verso il raggiungimento dell’Unione Bancaria.

Questo piano è potenzialmente vantaggioso per tutti gli attori in gioco. I cittadini saranno incentivati a migliorare le proprie conoscenze e competenze finanziare, e a investire i loro risparmi – o almeno una parte di essi – in strumenti più redditizi rispetto ai semplici conti corrente. Dall’altro lato, per le aziende diventerà più facile accedere a nuovi finanziamenti e investire nell’innovazione e nella competitività.

La Commissione Europea ha specificato che l’implementazione dell’Unione dei Risparmi e degli Investimenti dipenderà da misure sia legislative che da alcune non-legislative, e ha previsto per il secondo trimestre del 2027 la pubblicazione di un report sul progresso raggiunto in merito.


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