News a cura di Thomas Giuliani
L’intelligenza artificiale (IA) sta rapidamente rivoluzionando il settore della difesa, con investimenti che nel 2025 hanno raggiunto un record di 1,5 miliardi di dollari. Questo incremento è alimentato dalle crescenti tensioni geopolitiche e dai significativi progressi tecnologici, che spingono le forze armate a integrare soluzioni IA per ottenere un vantaggio strategico in tutti i domini operativi, inclusi terra, mare, aria, spazio e cyberspazio.
Grandi aziende della difesa stanno collaborando con startup innovative per sviluppare sistemi sempre più autonomi. Ad esempio, L3Harris ha investito in Shield AI per combinare tecnologie di guerra elettronica con capacità di volo autonomo. Allo stesso modo, Epirus ha ottenuto finanziamenti significativi per sviluppare armi a microonde ad alta potenza, mentre Anduril ha presentato un drone sottomarino senza equipaggio con capacità simili a quelle di un siluro.
L’IA sta diventando centrale nelle operazioni multi dominio (MDO), accelerando la pianificazione delle missioni, il rilevamento delle minacce e la connettività sul campo di battaglia. Queste tecnologie permettono una maggiore integrazione tra i diversi settori operativi, migliorando l’efficacia delle missioni e la rapidità decisionale.
A livello globale, il mercato dell’IA nel settore aerospaziale e della difesa è destinato a crescere significativamente, passando da circa 28 miliardi di dollari a 65 miliardi di dollari entro il 2034. Anche la spesa militare mondiale per l’IA è aumentata, passando da 4,6 miliardi di dollari nel 2022 a 9,2 miliardi di dollari nel 2023.
In Europa, la Commissione Europea ha stanziato 1,3 miliardi di euro per rafforzare l’IA, la cybersicurezza e le competenze digitali, mirando a consolidare l’autonomia strategica del continente. In Italia, il Ministero della Difesa considera l’IA una priorità strategica, con l’obiettivo di formare le Forze Armate per governare le applicazioni positive dell’IA e fronteggiare i rischi associati.