News a cura di Raffaele Mascolo
Il governo italiano ha esercitato i poteri speciali previsti dalla normativa sul golden power in merito all’operazione di acquisizione di Banco BPM da parte di UniCredit. L’intervento, formalizzato attraverso un decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, impone all’istituto guidato da Andrea Orcel una serie di prescrizioni vincolanti a tutela dell’interesse economico nazionale.
Al centro delle richieste avanzate dall’esecutivo vi è la necessità di mantenere la stabilità del credito sul territorio italiano, evitando squilibri o riduzioni negli impieghi destinati a famiglie, piccole e medie imprese. Banco BPM è infatti considerato un attore strategico per la sua forte vocazione retail e per il ruolo nella raccolta del risparmio, mentre UniCredit è stata richiamata per il suo orientamento prevalentemente verso grandi gruppi e istituzioni finanziarie.
Il governo chiede inoltre garanzie precise sull’uscita completa di UniCredit dal mercato russo, da attuarsi entro una data definita. L’obiettivo è impedire che, anche indirettamente, il risparmio raccolto in Italia possa contribuire a sostenere l’economia russa. In quest’ottica, si richiedono misure rigorose per evitare qualsiasi forma di esposizione attraverso operazioni transfrontaliere o legami con clienti domiciliati in Russia.
Un altro nodo riguarda la strategia industriale che UniCredit intende perseguire dopo l’eventuale acquisizione. Il governo ha segnalato la mancanza di dati dettagliati sul piano di integrazione, sottolineando che, in assenza di informazioni concrete, non è possibile valutare l’impatto dell’operazione sulla rete creditizia nazionale. Di conseguenza, il decreto impone un obbligo di trasparenza e di condivisione delle future linee strategiche con le autorità competenti.
In caso di inadempienza rispetto alle condizioni fissate, il provvedimento prevede sanzioni di entità molto elevata, proporzionate al valore complessivo dell’operazione. Le multe potranno raggiungere il doppio dell’importo stimato dell’acquisizione, oltre 10 miliardi di euro, con un minimo pari all’1% del fatturato aggregato di UniCredit e Banco BPM, ovvero non meno di 300 milioni di euro.
Attraverso questo intervento, il governo intende garantire che un’operazione di rilevanza sistemica come quella tra UniCredit e Banco BPM si svolga nel pieno rispetto delle priorità strategiche nazionali, proteggendo sia il tessuto produttivo italiano sia la sicurezza del risparmio interno. L’attivazione del golden power si inserisce in un quadro più ampio di controllo pubblico sugli asset finanziari considerati essenziali per la stabilità del Paese.