Local News a cura di Emma F. Caporalello
Nel 2025, i costi di gestione dei conti correnti continuano a seguire una tendenza favorevole per i risparmiatori. I dati aggiornati di Banca d’Italia avevano già segnalato una riduzione significativa dei costi medi per un conto corrente tradizionale, scesi a circa 100,7 euro all’anno. Questo calo è principalmente dovuto alla crescente concorrenza dell’online banking e l’evoluzione dei servizi bancari digitali, che spingono le banche tradizionali a rivedere le loro tariffe per rimanere competitive.
Tuttavia, dietro questa media nazionale positiva, ci sono ancora delle spese “nascoste” che i clienti delle banche italiane devono tenere sotto controllo: le commissioni per prelievi da sportelli di altre banche continuano a crescere, arrivano fino a 2 o 3 euro per prelievo, mentre i bonifici effettuati allo sportello sono diventati sempre più costosi, con alcune banche che li fanno lievitare fino a 5 euro per transazione. Anche i canoni mensili rappresentano un ulteriore onere.
Sul piano regionale, la Lombardia emerge come la regione più conveniente d’Italia per i costi bancari. Secondo FABI (Federazione Autonoma Bancari Italiani), i correntisti lombardi spendono in media meno di 95 euro l’anno, complice una maggior digitalizzazione, diffusione di conti online e competizione tra istituti. Di contro, al Sud (Campania e Sicilia), dove l’uso degli sportelli fisici è prevalente e l’offerta digitale meno capillare, si superano spesso i 110 euro.
Per questo motivo, sempre più utenti valutano il passaggio a banche digitali come N26, Hype, Revolut o Illimity, che offrono conti a zero spese, gestione da app e commissioni azzerate per le operazioni principali. Il 2025 si conferma quindi un anno ideale per chi vuole alleggerire i costi bancari, soprattutto nelle aree in cui le tariffe restano più elevate.