Articolo a cura di Landoni Alessandro
Introduzione
La notizia della cessione di una delle franchigie NBA più prestigiose e vincenti di sempre è ancora estremamente fresca. A fare scalpore però non è soltanto il cambio di proprietà, ma anche e soprattutto la cifra pattuita, che rende questa operazione la vendita di una società sportiva più costosa di sempre.
Le cifre di una cessione a sorpresa
La notizia che i Grousbeck, la famiglia proprietaria dei Boston Celtics fino a qualche giorno fa, avevano intenzione di cedere la franchigia al miglior offerente è giunta come un fulmine a ciel sereno subito dopo la scorsa stagione, nella quale la squadra del Massachusetts era riuscita a imporsi, portandosi a casa il titolo NBA, diciottesimo nella loro storia, abbattendo in finale i Texani dei Dallas Mavericks. Sono serviti 9 mesi per trovare il giusto compratore e definire i dettagli; infine, come riportato da Shams Charania, è stato un consorzio guidato da William Chisholm ad aggiudicarsi la società per una cifra record di 6.1 miliardi di dollari, numeri da capogiro che hanno fruttato alla famiglia Grousbeck una plusvalenza esorbitante, considerando che quest’ultimi avevano acquistato i Celtics per “appena” 360 milioni nel lontano 2002.
Il trend: le società sportive valgono sempre di più
La cifra per cui è stata ceduta la franchigia di Boston può sembrare eccessiva ai più, tuttavia si piazza al primo posto delle cessioni più onerose senza troppo distacco. Nel 2023 infatti la vendita degli Washington Commanders, franchigia di NFL, si è conclusa con una transazione di 6.05 miliardi di dollari, cifra sì inferiore ma ampiamente comparabile a quella incassata dai Grousbeck, e che anzi sembra addirittura gonfiata se si considera la storia sportiva delle due società: i Celtics sono la squadra più titolata di sempre in NBA, i Commanders invece, pur avendo vinto il superbowl per tre volte, sono ben lontani dall’essere una powerhouse in NFL. La consistenza di entrambe le cifre si spiega con il trend a rialzo che ha visto i valori delle principali società sportive globali crescere esponenzialmente nell’ultimo decennio, spesso senza una particolare correlazione con i risultati sportivi. Sono un esempio di ciò i New York Knicks, che nel 2021, pur avendo vinto appena il 30% delle partite in stagione, hanno visto il loro valore incrementare quasi del 9%.
Società più costose, e le italiane?
Analizzando un report stilato da Sportico lo scorso anno possiamo constatare come gli americani dominino incontrastati in ambito sportivo: le 10 società con più valore in questo settore sono tutte made in USA e si dividono tra NBA, NFL e MLB, con i Dallas Cowboys al primo posto, seguiti dai Golden State Warriors e dai già citati New York Knicks rispettivamente secondi e terzi. Bisogna uscire dalla top 10 per imbattersi in una società europea: sono gli inglesi del Manchester United ad aggiudicarsi il tredicesimo posto di questa classifica, seguiti al diciannovesimo dal Real Madrid, seconda società europea e calcistica per valore. Sono le uniche due non americane presenti nella top 20. Per incontrare un’italiana dobbiamo scendere fino al settantunesimo posto, occupato da Ferrari, mentre l’unica altra società del bel paese in top 100 è la Juventus, che entra in lista per il rotto della cuffia al novantottesimo posto.
Conclusioni
La cessione dei Celtics, caratterizzata da una cifra mai vista prima, rimane un caso non isolato. Il settore sportivo in generale ha subito un’incredibile crescita negli ultimi anni grazie alla globalizzazione e alla maggiore esposizione, fornita dal progresso tecnologico, che lo sport, in particolare quello americano, riesce a ricevere in ogni parte del mondo. Sulla base di questo non ci stupirebbe che questo record, seppur incredibile, si dimostri fragile e possa essere battuto già nei prossimi anni.
FONTI
Calcio e Finanza:
Sky Sport: