News a cura di Filippo Minazzi (ig @filippominazzi)
Il 10 Giugno a Cupertino durante il WWDC, come di consueto, Apple ha scombussolato gli equilibri modificando il significato dell’acronimo A.I. e presentando a tutto il mondo la sua ultima novità, non una semplice Artificial Intelligence, ma proprio la Apple Intelligence.
Il boom creato dall’annuncio ha mosso significativamente i mercati facendo aprire il titolo il giorno dopo con un +5%, nonostante il tutto fosse già nell’aria visto che era l’unica società a non avere ancora introdotto questo strumento. Lo shock ha riportato il colosso statunitense ben oltre i 3 trilioni di capitalizzazione, superando la rivale Microsoft.
Nonostante il ritardo rispetto agli altri player del settore, ci si aspetta che questo strumento sarà ufficialmente disponibile dalla fine dell’anno e in Italia dal 2025. La notizia ha creato scalpore viste le grandi aspettative per questo prodotto, che dovrebbe essere in parte una AI generale appoggiata a ChatGPT e in parte una AI personalizzata con i dati dell’utente per rendere unica l’esperienza con lo smartphone.
È proprio la vera AI di Apple quella che sta incuriosendo il mercato, visto l’elevatissimo grado di personalizzazione e accuratezza che è stato presentato. Ciononostante, in alcune interviste successive, la stessa Apple ha comunicato che l’obiettivo è quello di creare un sistema aperto al fine di permettere l’utilizzo del software che più può essere utile all’utente (ChatGPT, Google Gemini, …)
Dei temi scottanti sono sorti dopo la presentazione, e a spingere su questi è stato anche Elon Musk con dei commenti su X. Il primo riguarda un tema fondamentale per tutti gli utilizzatori Apple, ovvero la privacy visto l’alto contenuto di informazioni personali con cui lavorerebbero le AI implementate; mentre, il secondo è relativo alla scelta di collaborare con ChatGPT invece che con altri produttori attivi nel mercato (come la stessa X.AI di Musk).