News a cura di Filippo Minazzi
Unicredit, gruppo bancario internazionale con sede a Milano e guidato dal CEO Andrea Orcel, negli ultimi periodi ha fatto molto parlare di sé: sia per via della rilevanza che sta raggiungendo in Italia, sia per gli ottimi risultati che sta generando e, infine, per la forte politica di crescita messa in atto (e promossa proprio dall’attuale CEO).
L’istituto di credito leader in Italia sta, infatti, portando avanti un piano di espansione ben definito e con l’obiettivo ultimo di riuscire a creare un primo polo bancario europeo. Cercando di strutturarsi maggiormente, vista la sua forte solidità patrimoniale e finanziaria, è alla ricerca di altri istituti target da poter acquisire e con cui generare sinergie di sviluppo.
Attualmente il Gruppo Unicredit è già tra i più grossi per capitalizzazione a livello europeo, insieme a BNP Paribas, Intesa Sanpaolo e gli spagnoli Santander. Però, negli ultimi mesi sta cercando di strutturare un’operazione di M&A tale da portarla direttamente al vertice della classifica; se non che, il tutto sembra essersi recentemente affievolito.
Unicredit ha mostrato interesse per una fusione con la banca tedesca Commerzbank (seconda banca di Germania e partecipata direttamente dallo Stato) per via di vantaggiose sinergie che si potrebbero creare, sviluppo in un nuovo mercato strategico e rafforzamento per poter fronteggiare i colossi americani e cinesi. Per l’appunto Unicredit nel 2024 ha acquistato il 9% dell’istituto tedesco (21% se si considera la posizione anche mediante derivati).
Il rallentamento all’operazione deriva dalla situazione di crisi in Germania. Infatti, sia lo Stato (con un governo in difficoltà pre-elezioni) che la stessa banca (che ipotizza lei stessa di fare operazioni di M&A per disincentivare Unicredit) non sono pienamente convinti dei vantaggi dell’operazione. L’istituto di Piazza Gae Aulenti è fiducioso (anche se riconosce che il percorso è lungo) e, nel caso, comunque tutelato da un interessante capital gain da vendita.