NBA APPOGGIATA DALLA FIBA:

LA LEGA SBARCA IN EUROPA

Articolo a cura di Landoni Alessandro

Introduzione

Avevamo toccato il tema della possibile nuova competizione NBA in Europa già qualche mese fa; tuttavia, l’argomento era stato affrontato presupponendo che le tempistiche per un effettivo sbarco della lega cestistica più seguita al mondo nel vecchio continente fossero alquanto prolungate. A smentire quella che era un’opinione piuttosto diffusa ci hanno pensato direttamente i presidenti di FIBA e NBA, rispettivamente Andreas Zagklis e Adam Silver, con una conferenza stampa congiunta a New York.

La FIBA si schiera, trema l’Eurolega

Se in alcune interviste degli ultimi anni il presidente della FIBA si era già detto aperto alla possibile espansione NBA nel nostro continente, di tutt’altra portata sono le dichiarazioni rilasciate congiuntamente ad Adam Silver nella più recente conferenza stampa: la FIBA si è effettivamente schierata dalla parte della lega americana, snobbando di fatto l’Eurolega, che negli ultimi anni non ha saputo reinventarsi diventando sempre più obsoleta. Proprio a questo si riferiscono alcune delle dichiarazioni di Zagklis riportate da Sky Sport: “La crescita del gioco si basa su due pilastri: nazionali e club. Gli ultimi Mondiali e le Olimpiadi hanno avuto enorme successo, perciò è il momento per il prossimo passo anche coi club.”. Da queste parole si evince chiaramente come Zagklis, e di conseguenza la FIBA come organizzazione, non ritengano l’Eurolega capace di mettere in atto questo “prossimo passo” preferendo invece affidarsi alla più quotata NBA. Alcuni preliminari dettagli del progetto sono già stati annunciati da Silver: la nuova competizione in Europa sarà indipendente dalla sua controparte americana, avrà 14 squadre, di cui la maggior parte stabilmente presenti e almeno 2 che potranno qualificarsi di anno in anno tramite i campionati nazionali.

Londra e Parigi centrali, il ritardo dell’Italia

Sempre durante la conferenza di New York, Silver si è espresso riguardo le piazze che potrebbero realisticamente ospitare le nuove franchigie NBA europee. Spicca l’importanza di piazze come Londra e Parigi, con la prima che attualmente non ha rappresentative militanti in Eurolega, e per la quale Silver ha alluso alla possibilità di creare una nuova squadra legata a società già esistenti, con giganti del calcio come Arsenal, Chelsea e Tottenham a cui sicuramente l’idea farebbe gola. L’NBA non si starebbe tuttavia concentrando solamente sulla creazione di nuove squadre: sarà infatti fondamentale l’apporto e il prestigio di società già estremamente radicate nell’ecosistema della pallacanestro europea, in particolare Barcellona, Real Madrid e Bayern di Monaco sembrano le maggiori indiziate a lasciare l’Eurolega alla volta della nuova competizione, insieme al Paris con sede nella già citata Parigi. Per l’Italia il discorso si complica, l’unica società che sembrerebbe appetibile a Silver e Zagklis è l’Olimpia Milano, anch’essa attualmente in Eurolega, mentre rimane viva la suggestione Roma, che nonostante non possieda una squadra di basket di livello internazionale è un’indiziata vista l’importanza della piazza. Il vero problema dell’Italia rimane però quello delle infrastrutture: nessuno dei nostri palazzetti sarebbe al momento in grado di soddisfare i requisiti NBA.

Conclusioni

A fronte di queste nuove dichiarazioni il progetto NBA in Europa non è più un rumor o una suggestione, ma piuttosto una concreta realtà che ha solo bisogno di tempo per concretizzarsi. In particolare Sport e Finanza riporta la stagione 2026-27 come possibile prima della nuova competizione, anche se sembra veramente improbabile riuscire a rispettare questa scadenza. Certo è che l’NBA porterà un’importante boccata d’aria fresca ad un’ormai stagnante scena del basket europeo che aveva da tempo bisogno di una scintilla. Sarà fondamentale per città importanti del bel paese come Milano, Roma e Napoli interessarsi al progetto e fare il possibile per prendere parte alla competizione, non solo per il suo prestigio, ma anche per le opportunità economiche e di visibilità che inevitabilmente ne scaturiranno.


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