Articolo a cura di Landoni Alessandro
Introduzione
Il Barcellona F.C. è un club che ha bisogno di pochissime introduzioni, secondi per tifosi nell’intero mondo e terzi per trofei vinti; i “Blaugrana” hanno visto passare tra le loro fila alcuni dei giocatori più iconici di tutti i tempi, da Ronaldinho a Iniesta, arrivando più recentemente a Neymar e ovviamente Messi. Nonostante l’incredibile seguito e i grandi risultati conseguiti, le finanze del club versano da diversi anni in condizioni critiche. Questo ha creato grandi problemi alla società, impedendo o ritardando il tesseramento di molti acquisti e obbligando il presidente Laporta a trovare nuovi modi di finanziarsi, ne è un esempio la trovata di affittare a privati il Camp Nou per delle tranquille partite tra amici. Nonostante i suoi sforzi i giorni di Laporta come presidente del Barca sembrano contati: è recente la notizia della richiesta delle sue dimissioni avanzata dai soci del club. In questo articolo proveremo ad analizzare i motivi che hanno portato a questa decisione.
Problemi di tesseramento: il caso Dani Olmo
Come anticipato, negli ultimi anni molti dei nuovi giocatori portati nella città catalana, a causa dei grandi debiti e della regola del fair play finanziario imposta dalla Liga, non hanno potuto essere tesserati immediatamente. Questo ha dato luogo a diverse telenovele, che hanno coinvolto anche giocatori di spicco del Barca, come il giovane talento Gavi. Ultimo caso è il tesseramento di Dani Olmo, trequartista protagonista della vittoria degli europei con la nazionale spagnola di questa estate. Quando una squadra supera il tetto salariale imposto dal fair play finanziario è obbligata, per tesserare nuovi giocatori, a trovare nuove fonti di reddito, essendo il tetto commisurato proprio al reddito della società. Il metodo più facile per raggiungere questo obiettivo è vendere dei giocatori, tuttavia nel caso di Dani Olmo questo non era possibile, poiché la deroga concessa dalla Liga – la quale più volte ha comprensibilmente strizzato l’occhio al secondo club più importante del campionato – che consentiva a Olmo di giocare nonostante non fosse tesserato regolarmente, sarebbe scaduta prima della successiva sessione di mercato disponibile, rendendolo di fatto un free agent a cui altri club avrebbero potuto offrire contratti senza negoziare col Barcellona. In un tentativo disperato Laporta ha tentato di vendere i posti vip del nuovo stadio per i prossimi 10 anni, garanzia ritenuta tuttavia insufficiente dalla Liga, nel mentre gli altri club del campionato hanno minacciato azioni legali nel caso in cui a Olmo fosse comunque stato concesso di giocare. Il clima insomma non è dei migliori e il ragazzo, per il quale il club ha sborsato 55 milioni in estate, rischia di non poter giocare fino al prossimo anno, situazione che per un ventiseienne reduce dalla sua stagione migliore sicuramente non è ideale. Il danno inferto al club dalla cattiva gestione di Laporta, sia a livello di organico che di reputazione, è più che evidente, tanto che il neocapitano della squadra Raphinha ha dichiarato in conferenza stampa: “Fossi in un altro club, ci penserei due volte prima di trasferirmi al Barcellona”.
“Gestione incerta e negligente”, la rabbia dei soci
In questo contesto tutt’altro che idilliaco non sorprende la recente richiesta di dimissioni avanzata dai soci del club proprio al presidente Laporta. Se la gestione avventata delle finanze del club sembra già un motivo sufficiente, le colpe del presidente non si fermano tuttavia qui: nel comunicato ufficiale rilasciato dai soci del Barca viene rivelato come la gestione, oltre ad essere finanziariamente scellerata, è anche caratterizzata da una mancanza di trasparenza. Laporta tenderebbe infatti a tenere per sé e pochissimi altri i metodi e le informazioni con cui provvede alla gestione della società, lasciando di fatto all’oscuro delle sue intenzioni la maggioranza dei soci: “Desideriamo avere un club trasparente, democratico ed esemplare” si legge nel comunicato pubblicato il 20 Gennaio.
E le accuse non si fermano qui. Altra colpa di Laporta sarebbe quella di non digerire bene le critiche a lui mosse, e più in generale di essere praticamente sordo e ostile a qualsiasi tipo di dissenso interno rivolto alla sua amministrazione. Nel medesimo comunicato presentato dai soci: “Vogliamoe vorremmo un Club rispettoso della differenza e del dissenso, e che non etichetti come non barcellonisti tutti coloro che pensano diversamente”. Insomma, Laporta sembra davvero averla fatta grossa e alla luce di queste informazioni non sorprende la richiesta, sempre contenuta nel comunicato ufficiale, di convocare a fine stagione l’assemblea dei soci con un chiaro ordine del giorno: la discussione relativa al rinnovo della fiducia al presidente.
Conclusioni
Non è una novità che il calcio moderno non faccia sconti, sono diverse le società storiche che negli ultimi anni, causa COVID o più in generale della cattiva gestione, stanno ampiamente faticando, ne sono esempi la Juventus e il Manchester United. Il caso Barcellona è tuttavia unico nel suo genere, nonostante il continuo supporto che la Liga ha dimostrato al club tramite provvedimenti di favore e deroghe, che hanno tra l’altro fatto scoppiare una vera e propria rivolta degli altri club spagnoli. I Blaugrana sembrano sempre più lontani dal risanamento delle proprie finanze, a causa di una gestione avventata e francamente arrogante del presidente Laporta, che difficilmente sarà ancora a guida del club durante la prossima stagione.
Fonti
https://www.calcioefinanza.it/2025/01/20/soci-barcellona-dimissioni-laporta/?refresh_ce Calcio e Finanza
https://www.ilpost.it/2025/01/03/dani-olmo-barcellona-caso-spiegato/ Il Post
Quiz
- Il presidente attuale del Barcellona è:
- Jhon Elkann
- Joan Laporta (giusta)
- Briatore
- Chi non è attualmente tesserabile dal Barca?
- Dani Olmo (giusta)
- Gavi
- Raphinha
- I soci del Barcellona:
- Hanno rinnovato la fiducia al presidente
- Si sono impegnati a conferire nuovi fondi
- Hanno chiesto le dimissioni del presidente (giusta)