Articolo a cura di Landoni Alessandro
Introduzione
La Ligue 2 francese è un campionato estremamente interessante, competitivo e pieno di talento: compagini storiche come il Metz e l’Ajaccio che si sfidano settimanalmente con progetti ambiziosi, il Paris FC di proprietà di Redbull, che abbiamo già coperto in un altro articolo, e il Dunkerque che, se fino a pochi anni fa poteva essere una società anonima, la cui città veniva ricordata per eventi ben più tristi dei successi calcistici, grazie ad un nuovo e prestigioso Head of Football è riuscita a ritagliarsi una certa attenzione nel panorama sportivo francese a suon di risultati.
La rivoluzione di Ba
Il Dunkerque è tutt’altro che una powerhouse del campionato in cui milita, il budget della società è infatti tra i più bassi della competizione. Nonostante questo, il nuovo Head of Football, che ricopre il ruolo dal 2023, ha saputo creare un progetto estremamente competitivo, con giocatori, passione e staff al centro: si tratta di Demba Ba, calciatore che tra le altre ha militato nel Chelsea, Newcastle e West Ham. Ba, recentemente intervistato da Cronache di Spogliatoio, ha “sempre saputo che una volta terminata la mia carriera da allenatore mi sarei occupato di questo.”. E infatti solo due anni dopo il ritiro si è ritrovato a guidare il club, applicando tutta la sua esperienza sportiva, in particolare quella ottenuta sotto un certo allenatore: “Rangnick, lui mi ha veramente cambiato … mi ha insegnato il metodo A+”. Metodo che Ba ha tentato, con estremo successo, di replicare al Dunkerque, assicurando un estremo vantaggio societario sui club concorrenti. Ma in cosa consistono effettivamente gli insegnamenti dell’allenatore tedesco? “Avevamo quasi più membri del suo staff, tra sportivo e medico, che giocatori in rosa…in ogni settore, va sempre a cercare persone super competenti, anche più di lui, se possibile, perché diceva che circondarsi di persone più competenti di te, ti aiuterà a crescere e a rendere sempre meglio”. Collaboratori insomma, tanti e i migliori in circolazione, in modo da creare un ambiente estremamente stimolante per i giocatori, dandogli modo di crescere e performare al meglio.
I risultati
Che il metodo di Rangnick funzionasse lo si poteva capire dai grandi risultati che l’allenatore è riuscito a raggiungere nella sua carriera. Tuttavia, dovesse servire ulteriore conferma, il Dunkerque sarebbe l’esempio perfetto. Nonostante i pochi, pochissimi fondi disponibili per il calciomercato – “l’estate scorsa abbiamo speso solo 240 mila euro” – la squadra sta letteralmente volando: quarto posto in Ligue 2, valevole per i playoff promozione, e anche e soprattutto semifinale di coppa di Francia, in cui si sono arresi solo al PSG nonostante una grande prestazione che li ha visti in vantaggio di due gol a fine primo tempo. Oltre ai risultati sportivi, anche quelli economici sono incredibili: “Quando sono arrivato nel club, il valore della squadra era di 4 milioni. Spendendo 240 mila euro, oggi il valore della rosa del Dunkerque si aggira sui 22 milioni”, un incremento vertiginoso, +450%, che a fronte della spesa sostenuta è quasi incomprensibile. Ma Ba non si vuole fermare qui: “Anche le infrastrutture sono importanti nella crescita di un club ed è per questo che con la città abbiamo chiuso importanti accordi”, 4 nuovi campi che saranno a disposizione di staff e giocatori dalla prossima stagione, forse per la prima volta in Ligue 1.
Conclusioni
Nel panorama calcistico moderno, dove le grandi proprietà la fanno da padrona grazie a investimenti spropositati e spesso non sostenibili, un contesto come quello del Dunkerque non può che essere una boccata d’aria fresca. Un progetto che mette al centro valori di sostenibilità e comunità, con un occhio di riguardo per le finanze e il benessere dei giocatori può solo che essere di ispirazione anche per realtà più quotate; chiudiamo qui l’articolo nella speranza che potremo ammirare la compagine di Ba in Ligue 1 già nella prossima stagione, e poi negli anni a venire.