News a cura di Lorenzo Pasinato
La Cina ha istituito un fondo statale da 47,5 miliardi di dollari con l’obiettivo di promuovere una profonda innovazione e rilanciare l’industria dei microchip, mirando a sfidare gli Stati Uniti per la predominanza nel settore tecnologico. Questo fondo, noto come il “Big Fund” rappresenta una risposta strategica del governo cinese alle restrizioni imposte dagli Stati Uniti, che hanno limitato l’accesso della Cina a tecnologie cruciali per la produzione di semiconduttori, come quelle fornite dal gigante olandese ASML.
Il finanziamento del “Big Fund” proviene direttamente dal governo centrale, nonché da banche e gruppi industriali sotto il controllo statale. Questo sforzo coordinato riflette l’intenzione della Cina di consolidare la propria posizione nel mercato globale dei semiconduttori e di ridurre la dipendenza dalle importazioni di tecnologie critiche.
Il fondo ha già finanziato le due maggiori fonderie di chip della Cina: Semiconductor Manufacturing International Corporation (SMIC) e Hua Hong Semiconductor. Oltre a queste, ha sostenuto Yangtze Memory Technologies, un importante produttore di memorie flash, e una serie di piccole aziende e fondi emergenti. L’iniziativa non solo mira a potenziare le capacità produttive interne, ma anche a stimolare l’innovazione e la competitività del settore tecnologico cinese.
Recentemente, le tensioni tra Cina e Stati Uniti si sono intensificate, specialmente nel campo della tecnologia e della produzione di semiconduttori, settori cruciali per l’economia e la sicurezza nazionale di entrambi i paesi. Il blocco delle attrezzature per la produzione di chip imposto dagli Stati Uniti ha costretto la Cina a trovare soluzioni interne per superare queste barriere. Il “Big Fund” rappresenta una delle risposte più significative a questa sfida, mirando a creare una filiera domestica completa e autonoma per la produzione di semiconduttori di alta qualità.
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